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L’ HIP-HOP nasce sul finire degli anni ’60 nel Bronx di New York per dilagare poi nel resto del mondo in brevissimo tempo, con la conquista del mercato discografico, cinematografico, editoriale e dell’ abbigliamento.

In questo periodo le scritte di protesta sui muri si evolvono in firme personalizzate ed in seguito in opere d’arte, i parchi cominciano ad essere dei ritrovi dove i dj adottano nuove tecniche nell’uso dei mixer e dei giradischi, in maniera tale da permettere ai ballerini di trasformare i movimenti del boogie in nuove acrobazie ed ai MC, maestri di cerimonia, di rivolgere i propri inviti tramite il microfono. I tempi erano particolarmente duri all'epoca, ma il futuro hip-hop era accessibile a tutti, quindi anche un ragazzino con pochi mezzi ma grande talento poteva trasformare un giradischi in uno strumento di espressione. Così è stata creata «una nuova cultura della musica, dell'arte e della danza».

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DJ  KOOL HERC

 

Ricorre  quest’anno il 44° anniversario della festa al 1520 di Sedgwick Avenue a New York (luogo ufficiale di nascita dell’hip hop DAL 2007), con cui il DJ Kool Herc nel 1973 ha dato via a questo genere musicale, in modo del tutto casuale, dalla necessità di reagire in un periodo storico dominato dalla violenza, dalla povertà, dall’ emarginazione dei giovani che vivevano nei ghetti e dalla voglia di avere una musica che rappresentasse il modo di essere degli afro-americani e che permettesse loro di ballare senza mai fermarsi.

Dj Kool Herc (vero nome Clive Campbell, nato il 16 aprile 1955) è considerato una leggenda e il vero e proprio padre dell’hip-hop,  è stato uno dei primi a contribuire alla diffusione del genere hip hop.  Di origine giamaicana, si è trasferito nel Bronx molto giovane e in una sua intervista racconta che ha iniziato ad ascoltare dischi fin da piccolo perchè suo padre riusciva a farsi recapitare le ultime novità di importazione.

Dj Kool Herc si è fatto conoscere inizialmente in America attraverso i graffiti sparsi per la città di New York, successivamente come Dj è stato il primo a sperimentare la musica break beat, che consiste, nel “looppare” (= riavvolgere) per qualche minuto, il break (qualche secondo di una canzone) di dischi funk, soul, jazz e di altri generi; poi  faceva suonare la parte delle canzoni funk in cui c’erano solo la batteria e il basso e con il mixer passava da un disco all’ altro.

Utilizzando questa tecnica Herc è stato in grado di comporre basi hip hop in tempo reale, utilizzando come strumenti musicali una coppia di giradischi. Il suo personaggio ha dominato il Bronx negli anni 70-80: come dj ha iniziato esibendosi nei locali e in seguito esibendosi nelle feste all’ aperto, riscuotendo un enorme successo..

Nei primi anni 80 l’hip hop, si è diffuso in varie città degli Stati Uniti come Atlanta, Los Angeles, Washington, Baltimora e Dallas, altre città importanti.

GRANDMASTER FLASH AND THE FURIOUS FIVE

Un altro deejay che riuscì a trovare il modo di passare da un disco all’altro senza interrompere la musica e creando un mix perfetto fu Grandmaster Flash, (Joseph Saddler all’anagrafe, nato il 1 gennaio 1958), che, dopo diversi tentativi, capì che il modo per mandare avanti il disco era fermare l’asta e spostare il disco con la mano.

 Nacque così quello che per i successivi quarant’anni è stato il must di questo genere musicale che, nel corso degli anni, si è evoluto e arricchito senza mai perdere il senso per il quale è nato, ovvero la libertà di chi pratica e ascolta l’hip hop.

I l termine hip hop, invece, è stato coniato dal rapper Keith Cowboy Wiggins, un altro componente del gruppo di  Grandmaster Flash, The Furious Five. Letteralmente hip significa conoscenza, sapere, hop significa salto, movimento.

 

SVILUPPO DELL' HIP-HOP

 

A diffondere il genere e la cultura hip hop hanno partecipato anche Kevin Donovan, in arte Afrika Bambaataa, che con Kool Dj Herc ha vissuto periodi di intensa competizione.

Se la nascita della Universal Zulu Nation, fondata da Afrika Bambaataa nel 1974, offre al movimento nascente la prima “casa comune”, afrocentrica, pacifista e cosciente della propria identità, l’arrivo del rap sul mercato discografico segna, nel settembre 1979, un punto di non ritorno, l’atto ufficiale dell’hip hop, il primo riferimento sicuro per una storiografia di questa cultura. Tra il 1982 e il 1984, l’hip hop cresce e diventa maturo,ed al piacere di puro intrattenimento si aggiunge anche la denuncia sociale, e canzoni come “The Message” di Grandmaster Flash And The Furious Five e album come quello d’esordio dei Run-DMC, dimostrano chiaramente di avere suoni e temi in grado di competere con prodotti rock anche di alto livello.

Nel 1983 la Technics introduce il nuovo piatto SL12000MKII, uno strumento importantissimo per i praticanti di questa cultura. Tra il 1985 e il 1987 l’hip hop consolida le sue posizioni nel business dell’intrattenimento, ampliando ed arricchendo la musica degli esordi con grandi dosi di Rhythm and Blues e di Funk e dando vita a scene locali in tutto il mondo. Nel marzo del 1987 la cima della classifica pop americana è conquistata dal primo gruppo rap, un trio di bianchi, i Beastie Boys, tutto ciò dopo che i Run-DMC hanno già conquistato la copertina del “Rolling Stone”.

Durante gli anni ’80 e ’90 l’hip hop è esploso anche al di fuori dei confini americani, uscendo dal mero ambiente musicale, influenzando altre espressioni artistiche come ad esempio il ballo, contaminando il design urbano con il graffiti "writing" e l’abbigliamento tipicamente casual.

L’hip hop dilaga definitivamente nel mondo negli anni '90, creando delle scuole nazionali che ne rispettano la grammatica senza rinunciare a particolari inflessioni locali, anche italiane. Esso diventa spesso un mezzo per interventi educativi promossi anche dagli enti pubblici nei confronti dei ragazzi delle periferie, entra nelle università, interrogandosi sulle proprie radici e sulla propria natura. La “old school” ritorna quindi in voga, vecchi protagonisti tornano alla ribalta, vengono ristampati brani storici, rielaborati da dj e gruppi delle scene big beat e trip hop, conseguenza di tutto ciò è anche una nuova fioritura di dance ed aerosol art; la creatività dell’hip hop è ormai pressoché illimitata.

 

HIP -HOP :NON SOLO MUSICA

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L’hip hop è un’insieme di forme artistiche suddivise in 5 discipline: Djing, MCing, Writing, Breaking, Beatboxing.

-Djing / turntablism: il dj è colui che manipola il suono utilizzando un mixer e due giradischi collegati ad un amplificatore, che a sua volta è collegato a degli altoparlandi. I dj più conosciuti sono: Dj Kool Herc, Grandmaster Flash e Grandmaster Caz, Dj premier, Dj Muggs, Pete Rock, Dj Screw, Dj Fresh e tanti altri, molti di questo producono anche basi hip hop (Beatmaker).

-MCing / Rap: è l’arte di parlare o cantare in rima un testo con un forte accompagnamento ritmico, colui che canta viene chiamato MC (maestro di cerimonia) o rapper. Nel genere hip hop la maggior parte degli MC rappa i testi che scrive da sè.

-Writing/ Aerosol Art: è la prima disciplina che si è sviluppata (intorno alla fine degli anni 60), ancor prima della nascita dell’hip hop come movimento. In origine i graffiti, venivano utilizzati come forma di espressione dagli attivisti politici e da alcune gang per marcare il proprio territorio. Il primo stile di pittura adottato dai writer, è il Bubble Lettering che veniva utilizzato dagli scrittori del Bronx, successivamente il Wildstyle (che ha dato il nome anche a un celebre film), si è sviluppato a Brooklyn e ha definito l’arte del writing cosi come la conosciamo oggi.

-Breaking chiamato anche B-boyng o Breakdance, è uno stile di danza che si è sviluppato come parte della cultura hip hop. Il breaking nasce dall’unione di più forme di ballo: il ballo Afro-Brasiliano, la danza Folk russa, le arti marziali asiatiche, i passi di danza di Michael Jackson, i passi di danza di James Brown e altri stili come per esempio quello Funk Californiano.

-Beatboxing: è la tecnica che simula delle percussioni utilizzando la voce come strumento: il primo a sperimentarla è stato Doug Fresh, che ha creato ritmiche e basi hip hop con il solo utilizzo della bocca. Il termine Beatboxing, deriva dalle prime drum maschines che si chiamavano beatboxes. I beatboxer più famosi sono: Buffy, Robinson, Biz Markie e Rahzel dei The Roots.

 La diffusione e l’espansione dell’hip hop in diverse aree geografiche ha dato vita a vari sottogeneri che si distinguono per le sonorità delle basi e per lo slang utilizzato dai rapper

DANZA HIP-HOP

Quella che viene definita Old School della danza hip pop si evolve negli anni Settanta e Ottanta e vede una corposa evoluzione della breakdance, che ne diventerà il simbolo.

I breaker, detti anche street dancer, si esibiscono in strada o sui marciapiedi in passi liberi. Essa nasce come alternativa alle risse per le bande dei ghetti che, in questo modo, spostano la loro rivalità sulla danza cercando di dar vita a uno spettacolo quanto più possibile affascinante e spettacolare

L'avvento della seconda generazione di hip pop è detta New School e ha inizio verso la fine degli anni Ottanta.

Da allora in poi l'attenzione non è più sulla sfida e sulla competizione, ma ci si concentra maggiormente sull'atteggiamento e la qualità di movimento con cui si eseguono i passi (flavour)inglobando nuovi stili provenienti dalla West Coast, come il Locking e il Popping. Attraverso la musica, quindi, si esprime un atteggiamento, che per gli appassionati del genere si traduce anche in uno stile di vita e in un modo di pensare, oltre che a un tipo di abbigliamento che li rende riconoscibili dal resto della comunità. La differenza sostanziale dell'hip-hop è che tutti gli stili sono nati  sulle strade e non in Accademia, perciò l'hip-hop è sempre stato un modo di vivere e di pensare. 

 

 

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Le origini del Hip HOP

CENTRO SPORTIVO RIBAUDO  Via Mauro Manieri, Nardò,73048,LE  3920203715-3249070264

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